Chi vi scrive è una persona che ha sempre creduto nella tecnologia, nel futuro e nei computers. Ricordo quando giovane programmatore di computer, e studioso di nuovi linguaggi, lavoravo senza mouse e qualcuno ipotizzando il suo arrivo ci faceva venire un viso stranito a tutti quanti noi che ci chiedevamo che cosa poteva essere questo aggeggio chiamato “topo” che avrebbe cambiato e accelerato molti passaggi del lavoro.
Sta di fatto che oggi la distanza di anni ci rendiamo conto che la società è diventata sempre più virtuale, soprattutto tra gli umani e questo mi fa pensare molto a quello che sarà tra 30 anni.
L’intelligenza artificiale applicata alla biotecnologia, alla medicina, allo sport e ai più svariati sistemi di studio complessi, sicuramente modificherà il mondo del lavoro nei prossimi decenni. Oggi l’A.I. può fare tutto: dal produrre contenuti a dirti se sei malato.
Goldman Sachs dice che entro il 2024 addirittura 300.000 milioni di persone perderanno il posto di lavoro. Ma anche a Silicon Valley si dice più o meno la stessa cosa già da un po’ di tempo.
La macchina sostituirà l’uomo sempre di più e diventerà sempre più interessante analizzare il perché e le decisioni che verranno prese nei prossimi anni saranno basate su algoritmi e non più sul ragionamento umano, sicuramente pieno di errori, ma umano.
Allora se i robot produrranno al posto dell’uomo, e il lavoro salariato sta già finendo, i 300 milioni esseri umani che fine faranno?
Poi. Queste produzioni che adesso faranno i robot, chi la compra se non ci sarà più nessuno a permettersi di comprarle? E poi, chi dovrà pagare le tasse: “Chi produrrà o chi comprerà?”
Basterebbe levare le tasse dal lavoro e mettere una tassa sui consumi e potremmo fare a meno anche dell’AI cosi esageratamente espansa sul popolo, ed essere utilizzata solo per la ricerca e lo spazio.
In questo mondo predominato dall’Algoretica quale futuro ci sarà per i giovani? Quale mondo? Quale prospettive? Che cosa ci riserverà il futuro?
Qualcosa bisognerà cambiare, soprattutto nel sistema economico che è diventato obsoleto, altrimenti fra 10 anni non lavorerà più nessuno, e come diceva Albert Einstein: “Non so come verrà combattuta la Terza guerra Mondiale, ma la quarta sicuramente, con i bastoni e le pietre”.
E credo ci stiamo avvicinando a vista d’occhio ad un futuro simile se non si fa qualcosa, adesso!
Responsabile Dipartimento Formazione Politica e Principi, Valori e Memoria Storica – Coordinamento Cittadino Forza Italia Torino. (Torino, 21 agosto 1961) è un docente, giornalista, peak power performance coach italiano. Ha iniziato la sua carriera in ambito aereonautico e aerospaziale, fino a quando ha deciso di lasciare la sua professione per dedicarsi alla Comunicazione e alla Formazione. Ha svolto incarichi direttivi nel settore mediatico (televisione, pubblicità, produzione, editoria), è stato direttore del mensile VIVO, partecipato in qualità di ospite a numerosi Convegni internazionali in cui ha divulgato i risultati delle sue ricerche nel campo della comunicazione e la formazione dell’essere umano. Negli anni novanta ha contribuito a fare nascere quel fenomeno che in Italia ha preso il nome di Crescita personale. Nel 2012 ha ricevuto il Mandir della Pace ad Assisi per uno sviluppo di una Nuova Cultura di Pace nel Mondo ed è stato Presidente della Giuria per l’assegnazione del Premio Miglior Francobollo per la Croce Verde di Torino. Nel 2021 ha vinto – con Menzione d’Onore – la XVIII° Edizione del “Premio Nazionale di Arti Letterarie Metropoli Città di Torino – Sezione Giornalismo, Premio Gianni Ferraro”. Ha lavorato in Italia, UK, Francia, Austria, Svizzera, Spagna.