Askatasuna, Forza Italia Torino: Lo Russo rende bene comune l’eversione e l’illegalità

A Torino l’Amministrazione Lo Russo ha scritto una delle pagine peggiori della storia della Città di Torino rendendo bene comune, anzi di più, patrimonio della nostra comunità locale l’eversione e l’illegalità”. Ad affermarlo in una nota i coordinatori Provinciale e Cittadino di Forza Italia Roberto Rosso e Marco Fontana che continuano: “Una scelta surreale e vergognosa nei tempi e nei modi. Neppure un processo in corso è riuscito a mettere fine alla connivenza del Pd torinese con le frange estremiste che da anni mettono a ferro e fuoco Torino e il cantiere Tav e questo la dice lunga sull’immaturitá della classe dirigente dei Dem, più preoccupata dal raccogliere consenso spiccio da appiccicarsi addosso, costi quel che costi visto il vicino turno elettorale, invece di unire anime politiche tutte rivolte al buon governo“.

Proseguono quindi i due azzurri: “Le grottesche riunioni fiume con i Cinque Stelle, per unire gente che si è insultata fino a due giorni fa, la dice lunga sull’unica preoccupazione del Pd: tentare una disperata rimonta raccattando la qualunque in un cartello elettorale da circo barnum. Coerente con questa visione questa ultima uscita travestita da costruzione di un presidio antifascista, con un accordo ancora una volta proprio con quei protagonisti della sinistra antagonista che utilizzano, per imporre il proprio pensiero unico, i metodi squadristi e fascisti della violenza e intimidazione. Torino oggi si sveglia più debole con l’approvazione di questa mostruosità: le forze dell’ordine, il loro lavoro di tutela del territorio, la loro azione per la legalità è insultato e sminuito. Lo Russo ha creato una ferita difficilmente sanabile verso la Torino moderata, dei cittadini per bene, dei possibili alleati per una inclusione intelligente. Lo aveva già fatto bocciando la costituzione in parte civile al processo su Askatasuna come Comune che avevamo proposto come Forza Italia in Consiglio comunale con Domenico Garcea“.

Concludono Rosso e Fontana: “Deve finire a Torino l’idea di un sistema che stupra la parola antifascismo per coprire le peggio porcate. Rivendichiamo con orgoglio la difesa delle libertà: tra le libertá non c’è spazio e mediazione peró con chi da anni attenta al vivere civile e democratico. E quindi lanciamo la sfida a Lo Russo & compagni: perchè non utilizziamo l’immobile per qualche cosa di serio, affidandolo a quei tanti attori istituzionali che hanno bisogno di nuovi spazi e li implorano ad ogni riunione pubblica nelle Circoscrizioni. Esiste il problema degli sportelli antifragilità, delle nuove povertà, è necessario dare ospitalità ai senza fissa dimora, a trovare spazi per ospitare chi non ha una casa. Torino ha bisogno di ben altro che di far rientrare dalla finestra chi ha occupato fino ad oggi l’immobile, alziamo l’asticella per la credibilitá di Torino”.

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