Askatasuna, Garcea: “Depositata una richiesta di accesso agli atti per conoscere i termini della proposta di co-progettazione depositata dagli attuali occupanti di Askatasuna. No all’affidamento diretto”

Dalle dichiarazioni rese in conferenza stampa dal Sindaco, pare sia stato già individuato un percorso di co-progettazione per l’immobile di Corso Regina 47 abusivamente occupato dal centro sociale Askatasuna dal lontano 1996“. Questo il commento del consigliere comunale Domenico Garcea di Forza Italia.

Un percorso che coinvolge gli attuali occupanti che si sono resi disponibili, attraverso una manifestazione di interesse datata 22 dicembre 2023, ad accettare una modalità di gestione dell’immobile secondo quelle che sono le regole stabilite dal regolamento n.391 dei beni comuni della città di Torino. Ci troviamo di fronte a un pasticcio del sindaco Lo Russo e della sua giunta: infatti la procedura, facilmente riscontrabile ad una lettura anche superficiale del regolamento dei Beni comuni, delinea modalità di affidamento completamente diversi da quelli che stanno emergendo. Mi riservo pertanto di prendere visione del testo della delibera prima di esprimere un giudizio definitivo sull’operato del sindaco e della sua giunta“.

“Tuttavia – aggiunge l’azzurro – ho già depositato una richiesta di accesso agli atti per conoscere ufficialmente i termini della proposta di co-progettazione depositata dagli attuali occupanti di Askatasuna. Questo a tutti gli effetti sarebbe un affidamento diretto della gestione dell’edificio, contrario alla procedura prevista dal regolamento dei beni comuni, e che preclude a altri soggetti la possibilità di gestire (magari anche meglio) quegli spazi comunali”. Chiosa il consigliere comunale di Forza Italia.

Conclude Garcea: “Ritengo tuttavia di dover rivendicare ancora una volta, dopo averlo già fatto lunedì scorso in consiglio comunale nella discussione dell’atto politico di Forza Italia che chiedeva la costituzione di parte civile della città nel maxi processo che si sta svolgendo a Torino e che vede imputati i maggiori esponenti del centro sociale Askatasuna, la necessità di procedere nel più breve tempo possibile allo sgombero dei locali attraverso l’intervento delle forze di polizia. Sono trent’anni che l’edificio appartiene al patrimonio della città e sono trent’anni che l’amministrazione non ha la possibilità di utilizzarlo. Questo è l’unico punto di partenza, chiaro e inequivocabile, e che mi sento di ribadire. Siamo contrari a scendere a patti, esclusivi e privilegiati, con soggetti che hanno occupato abusivamente fino ad oggi un bene di proprietà comunale“.

 

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