Buon Ferragosto pensando al futuro del nostro Paese

Cari amiche, Cari amici,

nell’augurare a tutti Voi buon Ferragosto, con l’auspicio che sia di riposo, approfitto di questo spazio per alcune riflessioni su Forza Italia.

Nei giorni del dolore per la scomparsa di Silvio Berlusconi, abbiamo assistito all’affetto smisurato di chi lo ha sempre seguito, ai gesti affettuosi di tutta la comunità di Forza Italia, al lunghissimo tributo delle Istituzioni e in modo particolare del Parlamento. Il doveroso omaggio nei confronti di uno statista autentico, che ha scritto pagine importanti della recente storia d’Italia, deve essere uno stimolo per proseguire con più forza ed entusiasmo il nostro cammino. Proprio come avrebbe voluto il nostro Presidente, tra la sua gente.

E lo dobbiamo fare tenendo ben saldi i valori che ci ha trasmesso e che hanno caratterizzato la sua storia.

Silvio Berlusconi ha rappresentato un unicum non solo negli ultimi 30 anni ma io direi in centocinquant’anni di storia e la sua “discesa in campo” ha introdotto una cesura profonda: prima di lui, nessun leader politico di primo piano aveva mai osato dire in maniera così aperta ed esplicita che “gli italiani vanno benissimo così come sono”.

Il Presidente Berlusconi ha deciso di entrare in politica proprio perché c’era una gran parte del Paese che aveva bisogno di essere rappresentata. La creazione di un centrodestra post ideologico che vedeva finalmente insieme le anime liberali, conservatrici, riformiste e garantiste del nostro Paese ha condotto alla creazione del bipolarismo. L’“esperimento” vincente realizzato grazie alla straordinaria intuizione di Silvio Berlusconi ci deve vedere oggi, più che mai, con la stessa forza, la stessa convinzione nel solco che lui stesso ha tracciato.

E questo lo dobbiamo fare oggi.

Tanto più in un contesto di profonde trasformazioni a partire dall’assetto internazionale che vede l’Italia sempre più centrale nello scacchiere europeo. È proprio grazie al nostro Antonio Tajani che continuiamo ad essere punto di riferimento all’interno del PPE e dei valori liberali e cattolici del centrodestra.

Forza Italia non può non essere chiamata ad assumersi la propria responsabilità di rinsaldare le fila della grande famiglia del centrodestra, sostenere l’attuale Esecutivo, voluto fortemente dal Presidente Berlusconi, e soprattutto creare quelle condizioni per riuscire a governare il Paese nei prossimi anni.

Ma non voglio ricordare il passato. Voglio guardare al futuro. Futuro significa avere il coraggio di guardare oltre: avere la forza di sedersi intorno a un tavolo, con idee chiare su cui confrontarsi per ribadire l’impegno di un movimento, Forza Italia, che va oltre la storia individuale di ciascuno di noi.

Futuro vuol dire raccogliere le esigenze del nostro Paese, quelle delle nuove generazioni, dei nostri figli, capire in che direzione sta andando l’Italia, l’Europa e l’assetto internazionale del mondo occidentale per poter finalmente dare risposte chiare su temi centrali. Mi riferisco alla giustizia “giusta”, a una pubblica amministrazione che sia davvero “amica” delle imprese e delle famiglie, a un fisco che permetta di generare ricchezza all’insegna di uno Stato liberale in cui ciascuno di noi possa fare impresa.

Futuro significa guardare allo sviluppo del Mediterraneo e in questo senso il collegamento tra la Sicilia e il resto d’Italia va inteso come la porta d’ingresso non solo del nostro Paese ma dell’intera Europa.

Futuro significa superare la logica del sospetto, dell’inquisizione, della persecuzione per abbracciare quella della fiducia, della speranza ma soprattutto del fare.

Dobbiamo “saper” fare e questo obiettivo lo possiamo raggiungere solo con il sostegno di tutti voi, con quello dei nostri coordinatori, degli amministratori locali, i nostri eletti nei comuni, nelle regioni, nelle città metropolitane e a coloro che ricoprono cariche istituzionali a livello nazionale ed europeo. Il senso di responsabilità deve prevalere, oggi più che mai, sulla tentazione di far prevalere logiche personalistiche. Non ce lo possiamo permettere.

Lo possiamo fare con impegno, anche grazie ai nostri alleati, e sempre nel rispetto dei nostri avversari anche quando le idee non sono le stesse. Avversari ma mai nemici, perché il dialogo e il lavoro di squadra continueranno ad essere la nostra forza.

Lo dobbiamo fare perché “Il Paese non ci chiede compromessi al ribasso, (…) ci spinge invece ad assumerci ciascuno la nostra parte di responsabilità con un metodo e una cultura che mettano il rispetto al posto della faziosità, che mettano una polemica vivace al posto della guerriglia paralizzante, che mettano la bellezza della politica capace di cambiare le cose e di migliorarle al posto della demagogia, del chiacchiericcio, del teatrino e dell’inganno” queste le parole del nostro Presidente il 13 maggio 2008, giorno dell’insediamento del IV Governo Berlusconi.

Facciamole nostre, impegniamoci con rinnovata energia, con più passione, rafforzando i nostri sforzi e con l’inestimabile voglia di lottare per la libertà.

Viva Forza Italia, viva l’Italia, viva la Libertà!

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