In Piemonte i lavoratori pubblici sono una realtà importante, non solo numericamente, ma anche per il tipo di lavoro che svolgono. Una realtà poco conosciuta e di cui si parla ancora meno. Grazie ai dati forniti dall’osservatorio dell’INPS è possibile fare la conoscenza di questo grande comparto mettendone in evidenza consistenza e caratteristiche peculiari.
La consistenza e il trend
Nel 2021 i lavoratori pubblici in Piemonte sono 223.372, il 16,1% degli occupati alle dipendenze e il 12,6% del totale degli occupati piemontesi. Rispetto al 2019 sono cresciuti dello 0,8%.
Il comparto più numeroso è quello della Scuola con il 37,9% dei lavoratori seguito dal Servizio sanitario con il 26,3%, dalle Amministrazioni Locali (Regione, Provincie e Comuni) con il 15,1% e dalle Forze Armate , Polizia e Vigili del Fuoco con l’11,1%. Rispetto al 2019 sono diminuiti i lavoratori delle Amministrazioni Centrali, Magistratura, Autorità indipendenti (-10,7%); delle Amministrazioni locali(-8,7%) e delle Forze Armate , Polizia e Vigili del Fuoco (-2,9%), mentre sono aumentati gli addetti della Scuola (+5,3%), del Servizio Sanitario (+4,4%) e dell’Università e degli Enti di Ricerca (+2,3%).
Le regioni con il maggior numero di dipendenti pubblici sul totale degli occupati alle dipendenze sono la Calabria (27,8%), la Sicilia (27,3%) ,la Sardegna (25,8%), il Trentino Alto Adige (25,6%) , il Molise (25,3%), il Lazio (24,4%) e la Campania (23,6%). Il Piemonte con il 16,1% di addetti pubblici sul totale degli occupati alle dipendenze si piazza al fondo della graduatoria regionale superato solo dalla Lombardia (12,4%), dal Veneto (14,5%) e dall’Emilia Romagna (15,8%).
La divisione per genere
Per quanto riguarda il genere , il 65,9% dei lavoratori pubblici sono donne. La loro presenza è preponderante nella Scuola (80%), e nel Servizio Sanitario (75,1%) e in misura minore nelle Amministrazioni Centrali 63%) e negli Enti Locali (62,8%). La presenza degli uomini è preponderante nelle Forze Armate Polizia e Vigili del Fuoco (91,2%), All’Università e negli Enti di Ricerca le presenze sui equivalgono.
Le tipologie di contratto
In Piemonte l’85,3% dei lavoratori pubblici ha un contratto a tempo indeterminato; l’11,7% ne ha uno a tempo determinato. Di questi il 72% sono donne. I lavoratori “precari” sono presenti soprattutto nella Scuola, dove sono circa un terzo del totale e all’Università e negli Enti di ricerca dove lo è un dipendente su sette. La presenza di dipendenti pubblici con contratti “precari” è molto alta fra i giovani fino a 29 anni (55%) e in costante crescita (nel 2018 era pari al 44,4%).
La struttura per età
Meritevoli di attenzione sono i dati sulla struttura per età dei lavoratori pubblici piemontesi. Le classi più numerose sono quelle dei 30-49enni con 92.636 lavoratori (41,5% del totale) e dei 50-59enni con 84.181 lavoratori pari al 37,7% del totale. I giovani fino a 29 anni sono 12.473 poco più del doppio degli ultra 65enni (5.341). in Piemonte la presenza di giovani fra i lavoratori pubblici (5,6%) è allineata a quella della Lombardia e del Veneto e solo di poco inferiore a quella dell’Emilia Romagna (6%). Nel Lazio la presenza dei giovani sale al 9%:
Il comparto più “giovane” (con una maggior presenza fra i dipendenti di giovani fino a 29 anni) è quello delle Forze Armate, Polizia e Vigili del Fuoco con l’11,3%; quelli con meno giovani sono le Amministrazioni Centrali, Magistratura, Autorità indipendenti con solo lo 0,56, l’Università e i Centri di Ricerca con l’1% e gli Enti Locali con il 2%. Le Amministrazioni Centrali e gli Enti Locali sono i comparti con la maggior presenza fra i loro dipendenti di ultra sessantenni ( 20,7% e 18,7% rispettivamente).
La ripartizione per provincie
Il 53%dei lavoratori pubblici piemontesi è concentrato in provincia di Torino (118.451 unità pari al 13,1% del totale degli occupati). Significativa è anche la loro presenza, rapportata al totale degli occupati, in provincia di Vercelli (13,8%) e nel Verbano Cusio Ossola (13,6%).
Alcune considerazioni di sintesi
- In tutti i comparti la struttura per età dei lavoratori è mediamente molto elevata e necessita di un consistente svecchiamento attraverso soprattutto l’inserimento di giovani Ne beneficerà l’occupazione soprattutto a Torino, chi pensa che i comparti pubblici siano al riparo della precarietà si sbaglia: i contratti precari sono infatti in rapido aumento e colpiscono in larga misura, manco a dirlo, i giovani e le donne.
- Chi pensa che i comparti pubblici siano al riparo della precarietà si sbaglia: i contratti precari sono infatti in rapido aumento e colpiscono in larga misura , manco a dirlo, i giovani e le donne.