“La generazione delle tre D”: prendete la vita nelle proprie mani e fatene un capolavoro

Quella di oggi, è sicuramente, la generazione delle tre D: Disoccupati, Disorientati, Demotivati.

I cambiamenti degli ultimi anni e il tentativo da parte di un certo tipo di “potere”, di azzerare il libero pensiero effettuato attraverso un insegnamento scolastico diventato mediamente ormai obsoleto, un utilizzo variegato e spropositato dei social, una informazione orientata spesso sul negativo anziché sulla gioia di vivere, una famiglia praticamente diventata un optional e per nulla orientativa per i loro figli, hanno portato i ragazzi a vedere un mondo vuoto, dove non c’è più niente da fare, se non passare del tempo nella speranza che qualcuno faccia qualcosa per loro.

La mancanza di consapevolezza nel riconoscere e comprendere la voglia di soffrire dei propri genitori nell’aver avuto un pizzico di avidità nell’ottenere i propri risultati, che ha portato i loro  figli a studiare anziché andare a lavorare a quindici anni, per potersi permettere poi di dargli i soldi per farli andare a mangiare la pizza con gli amici, l’acquistargli un nuovo smartphone, un computer o un Suv e addirittura potergli pagare una vacanza studio o di divertimento in qualche bel posto accompagnati spesso dalla propria ragazza o ragazzo, oggi è un grande problema da guardare in faccia, affrontare, e da fare comprendere alle nuove generazioni che di fare fatica non ne hanno nessuna voglia.

Sicuramente un’inversione di tendenza rispetto ad alcuni anni fa, quando la voglia di fare, l’impegno e il sogno da realizzare qualcosa indipendentemente dai mezzi a disposizione, erano i pilastri su cui poteva ruotare la vita di giovani ambiziosi che si erano messi in testa di cambiare il mondo.

L’assenza di motivazione costruttiva nel rendere la propria esistenza un capolavoro è la mancanza di pianificazione personale nel raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi importanti per sé e per gli altri, è il grande lavoro da fare oggi sia in ambito scolastico che personale.

Certo, detto in questo modo potrebbe fare alzare la testa a molti ragazzi che pur studiando, impegnandosi non trovano la loro collocazione nel Mondo. Ma questo è un problema che hanno avuto tutti. Soltanto che fino a trent’anni fa, ci si ingegnava a inventarselo un lavoro se non lo si trovava. E oggi purtroppo sono poche le persone che si inventano un lavoro.

In assenza di questo parametro fondamentale come fa la propria vita a progedire?

La Formazione oggi

La formazione oggi ha assunto varie sfaccettature. In effetti ci sono tantissimi corsi di formazione, di ogni tipo, soprattutto per avere strumenti per lavorare, ma pochissimi sono i corsi dove si insegna a scoprire chi sei, cosa vuoi e dove stai andando!

Perché il vero problema per colmare quel vuoto dentro, è proprio scoprire che tu sei la persona più importante che hai mai conosciuto e non il miliardario o colui che possiede una barca che vedi in televisione.

Del resto, ogni essere vivente ha in sé un sistema guida tendente ad uno scopo donatogli dalla natura per aiutarlo a raggiungere il suo fine che consiste a grandi linee di VIVERE. Ma, se per gli animali vivere consiste nella sola sopravvivenza fisica determinata dall’autoconservazione e dalla continuazione della specie, per l’UOMO rappresenta qualcosa di più.

Ma oggi più di ieri, la più grande paura dei ragazzi è quella di non farcela. Di non aver mai vissuto, di non aver mai considerato a fondo lo scopo più elevato della loro esistenza, di non essere mai entrati in contatto con quello scopo e avere almeno tentato di “fare la differenza”.

È necessario che i ragazzi ri-conoscano sé stessi. L’essere tutti uguali e omologati a un sistema di frequenze e di valori, non li può portare molto lontano. È necessario che agiscano sui propri freni inibitori che impediscono la concretizzazione delle loro nuove idee e delle soluzioni creative per il cambiamento. Devono riuscire a credere che un’altra vita è possibile, lontana dai messaggi forvianti e confusi che gli arrivano ogni giorno.

Oggi ci sono numerosi strumenti basati sulla conoscenza di sé che sicuramente possono aiutare molti ragazzi a trovare dentro di sé quel sogno perduto o mai conosciuto per iniziare a cercare non la libertà che quella o ce l’hai dentro o non ce l’hai, ma un traguardo da raggiungere qualsiasi esso sia, una META, per realizzare lo scopo della loro vita.

Qui non si tratta solo di saper comunicare efficacemente, ma di avere un motivo, un grande motivo interiore per fare quello che neanche si immagina.

Tutti ce la possono fare

Il termine Successo così come lo intendiamo noi, ha poco a che fare con i simboli di prestigio, ma riguarda solo l’ottenimento di risultati positivi, per sé stessi e per gli altri. Esattamente, nessun uomo dovrebbe cercare di essere un successo ma ogni individuo può tentare di avere successo. Voler essere un successo solo per acquistare simboli di prestigio o per far mostra di vari distintivi porta solo alla nevrosi, alla delusione e all’infelicità. Ma sforzarsi invece di avere successo porta non soltanto il successo anche materiale, ma soddisfazione e felicità. E se la vita è cosi strana e inspiegabile che ha portato gli illustri esempi riportati sopra a posizionare un seme che può cambiare le cose, se ce l’hanno fatta loro, ce la potete fare anche voi!

Il padre di Charles Darwin ripeteva spesso a suo figlio: “Sei una disgrazia per la nostra famiglia!”, Thomas Edison era considerato un fallimento sia a scuola che a casa, Henry Ford non eccelse mai negli studi.  E lo stesso si può dire per Isacco Newton e Pablo Picasso. Il maestro di musica del compositore Giacomo Puccinilo abbandonò disperato e disse: “Questo ragazzo non ha talento musicale.” Persino Gesù ha avuto i suoi problemi. E lo stesso discorso si può applicare per Raffaello, Mozart, Rembrandt, Goethe. La lista può proseguire, ma sono sicuro che avete capito il concetto.

Queste persone non cercavano il Successo. Queste persone hanno contribuito a fare evolvere la società e hanno messo un seme per migliorare la vita degli altri, pagando un grande prezzo e non intendo in termini finanziari. Ma fin quando i ragazzi non incominciano a rendersi conto che senza fatica la loro vita non cambierà mai, non comprenderanno nemmeno il significato della vita stessa. I ragazzi devono incominciare a credere che questo è possibile anche per loro.

Dal Dipartimento Formazione Politica Coordinamento Città di Torino

Copyright © 2023 Torino Forza Italia - Design by RedAbissi