Un minuti di silenzio per il cosiddetto campo largo. Finita “l’isola che non c’è” di Schlein e compagni

Provocatoriamente sui canali social del partito ho lanciato un minuto di silenzio per il cosiddetto campo largo. Il dentro tutti, costi quel che costi, non ha prodotto i risultati sperati dal centrosinistra, anzi. Dopo il voto sardo ho ascoltato commenti di ogni genere in queste settimane, stuprando la lettura di una vittoria al fotofinish in Sardegna peraltro grazie al ‘bianchettamento’ degli 8 punti percentuali di crescita della coalizione di centrodestra rispetto alle politiche.

Un’operazione di rimozione che ritengo storica nella portata ed operata da parte di alcuni media che hanno tentato di sostenere una spallata alle forze liberali di centrodestra avvallando il matrimonio di fatto tra il diavolo e l’acqua santa pur di raggiungere il potere. La formula del potere per il potere come si è visto non vince mai.

L’Abruzzo conferma inoltre la straordinaria crescita di Forza Italia anche in termini di voti assoluti +20mila voti e +5 punti percentuali. La partita si vince al centro come abbiamo sempre detto. Antonio Tajani confida alle europee di avvicinare o raggiungere la soglia psicologica del 10%: con questi risultati è possibile. L’Italia, il Piemonte hanno bisogno di un centrodestra con al centro un  forte partito moderato e affidabile e in doppia cifra. Ci arriveremo.

Oggi ci godiamo la fine dello storytelling della rincorsa delle sinistre. Una narrazione per la quale Conte è arrivato pure a preconizzare la caduta del Governo, cose da ‘Isola che non c’è’

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