Circoscrizione Sei, è tempo di bilanci. Con gli occhi di chi ha visto Barriera di Milano cambiare

Il corsivo

Stanno volgendo al termine i miei primi due anni all’interno dell’Amministrazione della Città di Torino.

Prima, da cittadino partecipe e che da sempre vive a Torino, visto che da generazioni, esattamente dal 1920, la mia famiglia risiede in Torino Nord, ero un cosciente osservatore di come, negli ultimi anni, sia cambiato il vivere quotidiano. Ed ora, da due anni, come capogruppo di Forza Italia e vicepresidente della Circoscrizione 6, direttamente calato nella realtà burocratica delle Istituzioni.

Una vita in periferia

Dei racconti dei miei nonni, e dei miei genitori, ma anche di chi mi ha visto crescere mi ha sempre affascinato sentire le storie di chi con pochi soldi e tante speranze, è riuscito a crescere la propria famiglia. Ad iniziare un lavoro e fare parte di un contesto sociale che inevitabilmente negli anni è cambiato. E con umiltà ha cercato di migliorare nel proprio piccolo quello che era lo spazio intorno alle case ed alle botteghe dove tutti si trovavano a parlare e condividere momenti di spensieratezza.

La politica è quello che sta in mezzo

Lo studio della Storia, che mi ha sempre affascinato, le cronache e notizie dei telegiornali che scandivano i pasti in famiglia e la realtà lavorativa delle fabbriche presenti nelle periferie, le prime nozioni “politichesi” che arrivavano dai cambiamenti legati al mio maturare come ragazzo, e nel mio percorso di studi, dove inevitabilmente, la politica riceveva le mie prime attenzioni, mi hanno fatto capire che il giusto… il corretto… non è esclusiva né della sinistra e neppure della destra… ma come sempre avviene sta nel mezzo.

Il giusto compromesso, legato alla riflessione, all’intelligenza, all’essere preparati e soprattutto legati alla realtà delle cose, fanno stabilire la corretta visione del problema.

Mai pensare all’oggi ma già al domani

Elementi che ho trovato all’interno di Forza Italia, dove dall’idea del presidente Berlusconi, e dal suo mai pensare all’oggi ma sempre avere una visione futura delle cose, mi sono rispecchiato. E partendo da questa convinzione con serietà porto avanti il mio impegno ed incarico che i cittadini mi hanno consegnato votandomi.

Stando all’interno dell’amministrazione comunale, e soprattutto nella Circoscrizione più grande e problematica di Torino, ho avuto subito la consapevolezza che negli anni, scelte fatte dalle Amministrazioni locali e comunali, sempre di sinistra, (la storia non mente) hanno stravolto molti equilibri sui quali si basavano le vite di moltissimi cittadini.

Ma soprattutto mi rendo conto di quanto la politica sia stata lontana nelle proprie decisioni, dalla realtà che palesemente mostrava il futuro aspetto, diverso dai progetti e dalle idee “pseudo innovative” di certi amministratori, ed ora raccogliamo i cocci e ne paghiamo le conseguenze.

La politica delle piccole cose quotidiane

Come Vicepresidente, impegnato a gestire insieme alla Giunta, quelle che sono le documentazioni per le concessioni e le finanze, spazi e problemi quotidiani, ogni giorno ci scontriamo con la realtà dei fatti. Dalle più evidenti come le strade e marciapiedi ammalorati e da sempre messi in secondo piano, alla sbagliata gestione dei flussi di migrazione e ghettizzazione, in parti della città, come Barriera di Milano. Una situazione senza controllo, dove l’amministrazione della città si presenta solo per momenti veloci, non risolutivi, o semplicemente di propaganda.

Mi rendo conto che quanto imparato da giovane, non bisogna dimenticarlo! Bisogna mantenere il contatto con la realtà bella o brutta che sia!

Serve il contatto umano! Serve scendere nelle vie e nelle piazze…camminare tra la gente e guardarli negli occhi, sentire i problemi e viverli per avere la giusta percezione delle necessità, invece mi rendo conto, e purtroppo la storia ed i fatti lo confermano, che la maggior parte dei politici una volta saliti sullo scranno…vengono avvolti da quell’aurea di distacco che non fa percepire con il giusto peso i problemi.

La distanza del Comune dalle periferie

Ed allora passano mesi…anni… prima che una risposta venga data dagli uffici del Comune e del Sindaco alle nostre interpellanze o ordini del giorno. Documenti nati dal confronto con le persone che vivono una realtà di abbandono e di sconforto, ma soprattutto insofferenza verso la classe politica.

Persone che ci parlano, ci chiedono di risolvere problemi che migliorerebbero la quotidianità di tutti, ma che invece da anni non sono considerati, o peggio non riescono neppure con il nostro intervento a farsi sentire “ai piani alti” dell’amministrazione comunale.

Da Vicepresidente, in questi due anni ho imparato molto, ed ogni giorno di più è chiaro, quanto i cittadini ricerchino nei consiglieri ed eletti loro rappresentanti, una risposta, ed è veramente davanti agli occhi di tutti quanto serva nuovamente approcciarsi ai problemi di una Circoscrizione problematica come la Sesta.

Ma anche alla gestione della città, con la semplicità, la severità e l’umiltà del buon padre di famiglia, dove venga distribuito quanto si ha a disposizione, prima per le necessità immediate e poi per il futile, dove un figlio che ha perso la retta via possa venire fermato prima che la situazione peggiori o degeneri.

Dove se non si hanno i soldi per rifare una strada non si pensi di utilizzare quello che si ha in opere che solo pochi ne usufruiranno gli eventuali benefici nell’immediato e non futuri, ma che si possa soprattutto invertire la tendenza da parte dei cittadini, di scappare dalle istituzioni, semplicemente facendo nuovamente valere in noi amministratori, il senso di appartenenza, le nostre radici, i nostri insegnamenti e le loro osservazioni. Perché da ogni cittadino che ci potrà guardare negli occhi consapevole della nostra serietà e volontà potremo sicuramente contare per una collaborazione futura, a migliorare la circoscrizione e la città per tutti.

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