La Pubblica Amministrazione deve imparare che “soli si va più veloci, ma è solo insieme che si va più lontano”

La Pubblica amministrazione è un organismo complesso, che non si limita ai soli enti centrali, ma è fatto di tante articolazioni e arterie, muscoli e organi, che lavorano incessantemente e instancabilmente con l’obiettivo di far funzionare il cuore pulsante del nostro Paese: le comunità, le famiglie, le imprese. Avviare un dialogo con queste realtà, raccontando quello che stiamo facendo, è indispensabile se vogliamo guardare oltre l’orizzonte. Solo correndo insieme lo possiamo fare, perché “soli si va più veloci, ma è solo insieme che si va più lontano”. Un viaggio che si arricchisce di questo spazio, per rilanciare l’ascolto e il confronto con i cittadini, le aziende e i rappresentanti del nostro Piemonte.

Essere in grado di ascoltare, di condividere e poi, insieme, realizzare è la prima importante responsabilità cui siamo chiamati a lavorare in modo sinergico per dare risposte concrete, tangibili. Per fare della politica la “cultura del realizzare” al servizio della gente e passare dalle parole ai fatti, tanto più ora che siamo impegnati a mettere a terra il PNRR, una straordinaria opportunità che dobbiamo essere in grado di cogliere appieno.

Di fronte alle numerose sfide da affrontare, stiamo compiendo uno sforzo straordinario per restare competitivi e al passo con i tempi. Penso alle 170mila assunzioni da effettuare nel 2023, per invertire la tendenza che dal 2010 al 2019 ci ha visto perdere 300 mila dipendenti a causa del blocco del turn over. Grazie alla modernizzazione dei concorsi, che ora si svolgono in modalità digitale attraverso il portale inPA, e alla riduzione della loro durata, non più di sei mesi grazie a quanto stabilito con il Dpr dello scorso giugno, marciamo a ritmi spediti: al mese di giugno i nuovi ingressi sono stati oltre 100mila.

Tra gli obiettivi in linea con gli impegni assunti con il Pnrr c’è anche quello di semplificare seicento procedure entro il 2026. Veri e propri nodi che stiamo sciogliendo per modernizzare la nostra organizzazione non solo dall’interno, ma anche verso l’esterno, proprio per consentirci di avere un dialogo più efficace e diretto con i nostri utenti, che sono appunto cittadini e imprese.

Dopo aver rispettato i tempi delle milestones che scadevano a giugno di quest’anno, nei mesi scorsi abbiamo varato le prime settanta semplificazioni, a cui se ne aggiungeranno altre nel mese di settembre. Ho chiesto alla mia squadra di arrivare entro dicembre a quota duecento, anticipando così di un anno l’obiettivo che il Piano fissa al 2024. Perché più siamo veloci nel semplificare, più aiutiamo le amministrazioni locali a realizzare i loro progetti del Pnrr.

È un lavoro complesso, che stiamo realizzando nella logica del confronto, e non chiusi nei nostri uffici romani, per cercare di costruire delle soluzioni che tengano conto delle specificità di ciascuna realtà. Una attenzione speciale, come quella che stiamo dedicando agli enti territoriali, in quanto più vicini alle esigenze dei cittadini. Un primo intervento ha riguardato i segretari comunali: per i Comuni con meno di 5 mila abitanti abbiamo previsto un contributo economico che consenta loro di sostenerne la spesa. Può invece essere stabilizzato il personale assunto a tempo determinato, purché in possesso di precisi requisiti, quali l’accesso attraverso selezione pubblica, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni, una valutazione positiva della mansione svolta e il superamento di un colloquio selettivo.

Per far accadere davvero le cose e dare una risposta anche a chi lavora ogni giorno a più stretto contatto con le persone – impiegati, funzionari, dirigenti degli uffici pubblici – offriamo una formazione continua, elemento imprescindibile per adeguare le loro competenze alle necessità attuali. Il mondo sta cambiando sempre più velocemente ed è francamente inaccettabile che, ad oggi, il tempo medio dedicato all’aggiornamento sia di appena un giorno per dipendente. Per questo ho adottato una direttiva che triplica il tempo medio dedicato alla formazione, da effettuarsi in modo digitale attraverso Syllabus, portale che abbiamo rivisto nella grafica e nei contenuti. Un incentivo per fare di più e meglio.

Le bacchette magiche non esistono, nessuno può credere che in nove mesi si possano risolvere tutti i problemi. Non è necessario immaginare riforme epocali, quanto piuttosto lavorare su ciò che è stato fatto in passato per capire dove intervenire in maniera efficace. Oltre alla sorpresa amara della formazione, una leva indispensabile per far funzionare al meglio un’organizzazione, sul tema del merito e della attenzione alle nostre persone sono convinto si debba fare molto di più. Essendomi occupato in passato di gestione delle risorse umane, da manager sia nel privato che in società pubbliche, ho piena consapevolezza di quanto l’orgoglio di appartenenza, la soddisfazione delle persone, i fattori motivazionali siano motori di produttività e raggiungimento dei risultati. Mi sono quindi messo subito al lavoro e, nell’atto di indirizzo per i dirigenti delle funzioni centrali, ho messo l’accento sul tema del merito attraverso l’incentivazione della performance organizzativa e individuale.

Non ho dubbi sul fatto che ci sia ancora molto da fare, ma l’impegno e la passione non mancano e sono certo che con l’aiuto di tutti sapremo superare i tanti problemi con cui ogni giorno dobbiamo confrontarci. Per una Pubblica amministrazione sempre “al servizio esclusivo della Nazione”, proprio come vuole la nostra Costituzione.

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